Aristotile Fioravanti: Il Genio delle Costruzioni di Bologna

Nel cuore di Bologna, terra di storia e di talento, nacque nel 1415 un uomo destinato a diventare uno dei più grandi architetti e ingegneri del suo tempo. Quest'uomo si chiamava Aristotile Fioravanti, un genio delle costruzioni il cui ingegno fu tanto vasto da sfidare ogni definizione. I suoi progetti abbracciarono una gamma incredibile, dai castelli alle chiese, dai ponteggi alle macchine militari, dai sistemi di difesa ai palazzi, fino ai luoghi sacri. La sua fama si estese ben oltre i confini di Bologna, portandolo a contribuire a opere epocali in Italia e persino in terre lontane come la Russia. Questa è la storia di un uomo straordinario il cui lavoro e il cui coraggio sfidarono il tempo e la distanza.

Le Prime Imprese di Fioravanti

Nel 1453, il comune di Bologna assunse Aristotile Fioravanti, dopo che aveva dimostrato il suo eccezionale talento nell'ambito del trasporto e della posa delle gigantesche colonne per la basilica di San Pietro a Roma. Il suo ingegno fu altrettanto evidente quando si occupò dell'installazione del "campanazzo" di Palazzo del Podestà a Bologna, un mastodonte di bronzo con un peso impressionante di 4.704 chili. Fioravanti utilizzò un ingegnoso sistema di argani a ruota che semplificò notevolmente il compito degli operai. Questo successo attirò l'attenzione di Achille Malvezzi, un notabile della città, che presentò a Fioravanti una proposta straordinaria: spostare la torre della Magione, situata accanto alla chiesa di Santa Maria del Tempio, all'angolo tra le attuali strada Maggiore e vicolo Malgrado.

Una Sfida Impossibile

La torre della Magione era un edificio imponente, alto 30 metri (di cui cinque erano sottoterra) e con un peso stimato di 500 tonnellate. La sfida era traslarla su un asse di 13 metri. Fioravanti, amante delle sfide audaci, accettò il compito. La sua strategia era incredibilmente innovativa: scavò un canale dalla torre al suo nuovo sito, eliminò il pavimento della torre e rimosse tutto il materiale di costruzione fino al livello del canale. Compattò la superficie di questo corridoio e inserì dei rulli di legno sul fondo della torre. Attraverso fori nelle fondamenta, collocò assi trasversali che sarebbero diventate la nuova "base" della torre, separandola dal suo supporto originale. Ma la sua fiducia nelle sue idee era così assoluta che decise di metterci suo figlio all'interno della torre e di lasciarlo lì per tutto il tempo necessario al trasferimento. Con l'ausilio di massicci argani, la torre iniziò a muoversi lentamente, quasi impercettibilmente, poi visibilmente, fino a sembrare dotata di gambe proprie. Dopo molte ore di lavoro, durante le quali l'edificio dovette essere raddrizzato più volte a causa di inclinazioni pericolose, la struttura giunse perfettamente integra alla sua nuova posizione, dove fu ancorata. Era stata completata la più grande impresa ingegneristica di Bologna, e forse di tutta Europa.

Il Genio di Fioravanti va Oltre i Confini di Bologna

Dopo questa straordinaria impresa, le richieste di Fioravanti per altre opere simili non si fecero attendere. Venezia, Firenze, Mantova, Milano: città prestigiose lo chiamarono per sfruttare il suo talento. A Venezia, tentò persino di raddrizzare il campanile di San Michele Arcangelo, ottenendo un successo momentaneo ma dolorosamente seguito dal crollo del campanile pochi giorni dopo il completamento dei lavori. I Medici lo vollero a Firenze, i Gonzaga a Mantova, gli Sforza a Milano. Furono proprio questi ultimi a garantirsi i suoi servigi in modo continuativo. Tuttavia, Fioravanti abbandonò Bologna in modo definitivo dopo una controversia legale in cui fu accusato di danneggiare una proprietà privata durante i lavori di fortificazione delle mura cittadine.

L'Incontro con lo Zar e il Declino

La fama di Fioravanti lo portò fino in Russia, dove lo zar Ivan III lo accolse a braccia aperte. Fioravanti, accompagnato dal figlio Andrea, contribuì a rafforzare le basi dell'impero russo con la sua esperienza. Insegnò come costruire edifici solidi, mescolando l'austerità dell'arte bizantina con il raffinato gusto italiano del Quattrocento. Non si limitò a questo: progettò persino il primo cannone russo e coniò monete con l'effigie dello zar. Tuttavia, c'è un mistero che circonda la fine di Aristotile Fioravanti. Alcuni suggeriscono che morì in campo, mentre lavorava come ingegnere militare in alcune spedizioni militari volute da Ivan III. Altri sostengono che, dopo aver prestato servizio in modo così prezioso, potrebbe essere stato assassinato perché sapeva troppe cose. La sua scomparsa rimane avvolta nel mistero, una parte finale affascinante della storia di un uomo il cui genio non conosceva limiti.

Conclusioni: Il Genio che Sapeva Far Muovere le Torri

Aristotile Fioravanti è stato un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia delle costruzioni e dell'ingegneria. Con audacia e creatività, ha affrontato sfide impossibili e ha dimostrato che l'ingegno umano può superare ogni ostacolo. La sua storia è un inno al talento, all'ambizione e alla perseveranza, e il suo leggendario trasferimento della torre della Magione rimarrà un simbolo eterno del potere dell'ingegno umano. Anche se la torre non è più presente oggi, una targa commemorativa a Bologna ricorda ancora il genio "che sapeva far muovere le torri". Aristotile Fioravanti, un uomo che ha spostato non solo le torri ma anche i confini dell'ingegneria e dell'architettura.