La Torre della Garisenda a Bologna: storia e descrizione del monumento medievale pendente
In Piazza di Porta Ravegnana a Bologna, all'incrocio tra Via Zamboni, Strada Maggiore e San Vitale, svetta la celebre Torre della Garisenda, uno dei monumenti medievali più iconici della città, nonché uno dei pochi esempi al mondo di torre pendente. Con la sua inconfondibile silhouette, che sembra sfidare la gravità, è diventata il simbolo dello skyline bolognese insieme alla "gemella" Torre degli Asinelli.
Le origini della Garisenda risalgono al 1110 circa, quando la famiglia aristocratica Garisenda, una delle tante di fazione guelfa che dominavano Bologna in epoca medievale, fece edificare la torre come emblema del proprio prestigio.
Fonte: G. Roversi, "Le torri gentilizie a Bologna", 1984
Realizzata in laterizio, presentava una struttura a base quadrata di 10 metri di lato per un'altezza originaria di 60 metri circa. Fin dall'inizio però la torre mostrò un preoccupante difetto di verticalità, dovuto probabilmente ad errori di costruzione e fondazioni instabili.
Già nel XII secolo la pendenza era visibile ad occhio nudo, tanto che la Garisenda veniva soprannominata "la torre che pende" o "la torre storta". Nel 1300 la sommità crollò a causa della pesante inclinazione, portando alla definitiva "capitozzatura" sul lato nord che ne accentuò l'aspetto pendente.
Fonte: Giovanni Gozzadini, "Delle torri gentilizie di Bologna", 1877
Oggi l'altezza massima è di appena 48 metri, ma l'inclinazione di 3,2 gradi è ben evidente. Speciali interventi di consolidamento nei secoli, tra cui l'installazione di un pesante contrafforte in muratura, ne hanno impedito il collasso totale.
All'interno la scala in pietra, leggermente incurvata per assecondare l'inclinazione, permette di salire fino alla cella campanaria da cui si gode una vista spettacolare sui tetti di Bologna.
Pur nella sua incompletezza, la Garisenda è diventata il monumento medievale più emblematico della città, immortalata nei versi di poeti come Dante, Pascoli e Carducci. La sua figura ricorrente è entrata nell'immaginario dei bolognesi come simbolo del loro spirito "obliquo".
Oggi la torre è di proprietà del Comune ed è meta ambita dai turisti, incuriositi dalla singolarità di questa architettura instabile ma indistruttibile. Insieme alla "gemella" Asinelli, la Garisenda continua ad affascinare con il suo profilo inconfondibile, emblema di Bologna nel mondo.