In via Filippo Re 2, poco distante dalle torri e dal centro storico di Bologna, sorge la Palazzina della Viola, gioiello dell'architettura rinascimentale felsinea. Edificata alla fine del XV secolo come casino di delizie, deve il nome all'antico giardino che la circondava.
Le origini del complesso risalgono al 1497, quando Annibale Bentivoglio, signore di Bologna, commissionò la costruzione di una residenza suburbana da destinare ad usi ricreativi e di svago.
L'incarico fu affidato a Bartolomeo Triachini, architetto prediletto dai Bentivoglio, che realizzò un raffinato edificio quadrangolare su due piani, circondato da un ampio giardino con peschiere.
L'esterno si caratterizza per la successione ritmica di eleganti bifore con colonnine in marmo, sormontate da frontoni triangolari. All'interno spiccano decorazioni a grottesche, stemmi araldici e pregevoli soffitti lignei.
Con la cacciata dei Bentivoglio nel 1506, la palazzina cambiò più volte proprietà, fino ad essere acquisita dal Demanio nel 1803. In quegli anni venne destinata a sede della Scuola di Agricoltura, con annesso Orto Botanico.
Nel 1900 passò infine alla Cassa di Risparmio, che nel 1906 ne promosse un radicale restauro conservativo ad opera dell'architetto Guido Zucchini. Un successivo intervento dopo i danneggiamenti bellici del 1943, ne ha riportato all'antico splendore facciate e saloni interni.
Oggi la Palazzina della Viola, con il suo aspetto elegante e armonioso, è una delle poche delizie rinascimentali giunte integre a noi. Specchio fedele del gusto raffinato di Annibale Bentivoglio e dei nobili bolognesi del Rinascimento. Un gioiello che impreziosisce Bologna con la bellezza senza tempo della sua architettura.