In via IV Novembre 24, nel pieno centro storico di Bologna, sorge il monumentale Palazzo Caprara, emblema delle prestigiose residenze aristocratiche che fiorirono in città tra il Cinquecento e il Settecento.

Le origini del palazzo risalgono al 1561, quando la ricca famiglia Caprara commissionò la costruzione di un nuovo edificio al posto di alcune case di loro proprietà. Il progetto fu affidato dapprima a Francesco Morandi, quindi all'architetto Niccolò Donati.

 

Inizialmente il palazzo presentava dimensioni più contenute, ma venne via via ampliato nel corso dei decenni seguendo l'ascesa sociale dei Caprara, che nel 1616 entrarono a far parte del Senato cittadino.

Ulteriori interventi tra Sei e Settecento portarono al completo sviluppo del vasto complesso architettonico, dotato di un immenso giardino retrostante. Gli interni furono impreziositi da decorazioni barocche e da una ricca collezione di dipinti.

 

Tra il Sette e l'Ottocento il palazzo ospitò numerosi illustri personaggi di passaggio a Bologna, tra cui Papa Clemente XIV e Napoleone Bonaparte, che qui soggiornò nel 1796 prima della battaglia di Lodi.

Dopo secoli di proprietà Caprara, nel 1866 l'edificio passò al Demanio e fu adibito a vari usi, tra cui la sede del Tribunale e del Provveditorato agli Studi. Gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943, dopo un restauro post-bellico il palazzo è oggi sede di uffici del Ministero delle Finanze.

Con la sua imponente mole, Palazzo Caprara ripercorre tre secoli di mecenatismo nobiliare bolognese, strettamente legato all'ascesa di una delle più illustri famiglie senatorie della città. Un prestigioso esempio di architettura patrizia che ancora domina maestoso lungo l'antico asse di via Galliera.